Molinari Alfa Romeo 2.5 1966 “34”
- Idoneaper i principali eventi storici del settore.
- Documenti FIM – Certificato di stazza.
- Palmares storico importante.
- Condizioni eccezionali e pronta corse.
Gli scafi da corsa “Tre Punti”, chiamati anche “Racers”, sono unitamente ai catamarani, la massima espressione della produzione di barche da competizione, soprattutto nel periodo che va dagli anni ’50 fino ai primi anni ’90 anche se il progetto iniziale si deve all’americano Tommy Hill che nel 1945 presentò il primo Racer con carena completamente piatta e soli 3 punti d’appoggio sull’acqua. In Italia il primo scafo di questo tipo fu presentato dal cantiere Picchiotti, progettato da Achille Castoldi che aveva visto in America i primi esemplari.
Ben presto tutti i principali cantieri italiani seguirono l’esempio americano, aiutati anche dalla presenza nelle gare nazionali del 1949 del pilota americano Robert Bogie col suo “Blitz III” e successivamente, nel 1951, dalla partecipazione ai principali eventi italiani di un secondo motonauta americano, Paul Sawyer, che mise a disposizione della Federazione Italiana Motonautica i disegni costruttivi del suo racer “Alter Ego”, molto più evoluto delle barche che lo avevano preceduto.
Lo scafo che viene presentato è stato costruito dal famoso cantiere di Angelo Molinari, padre del pluricampione Renato, e leader nella progettazione e costruzione di barche da corsa. Fu prodotto nel 1966 per il conte Agusta, grande appassionato di motonautica, ed affidato al pilota Fortunato Libanori che lo utilizzò, con lusinghieri risultati nel 1966 dove arrivò 2° nel Campionato d’Europa e nel 1967 vincendo a Venezia e Peschiera.
Nel 1968 fu venduto al pilota lombardo Gian Pio Ottone che lo utilizzò nei tre anni successivi per poi cederlo, nel 1971, a Franco Migliavacca che fu 2° assoluto alla Pavia – Venezia di quell’anno e vinse la 100 Miglia del Delta del Po nell’anno successivo.
Acquistata dal pilota cremonese Antonio Dosi, lo scafo non fu più usato in gara ma restò nel suo garage fino al 2003 quando fu acquistato dal famoso collezionista Guido Romani, erede di una famosa famiglia di campioni della motonautica. Il nuovo proprietario commissionò nel 2007 un completo restauro della barca che fu eseguito dal cantiere Popoli di Colorno per quanto riguarda lo scafo, e dall’officina Baggioli di Milano per il motore, che ha dichiarato al banco 182 CV a 7.400 giri.