De Tomaso Pantera Gruppo 4
- Uno dei soli 14 Gr. 4 costruiti, l'unica “Works car” di De Tomaso.
- Vincitore del 1° Giro Automobilistico d'Italia e Campionato Italiano GT nel 1973.
- Condizioni eccezionali, pronta corse per la stagione in arrivo.
- Tutti i documenti dell'epoca in originale più FIA HTP valido fino al 2028.
- Idonea per tutti i principali eventi storici come Le Mans Classic, Tour Auto, Modena Cento Oree altri.
- Certificata da Mario Casoni e Franco Berni, capo reparto corse di De Tomaso nel periodo.
Origine
La "Pantera" nasce tra il 1969 e il 1970, grazie ad un'idea di marketing della Ford, che desiderava realizzare una vettura top con motore centrale per sfruttare i benefici generati dal successo della sua GT 40 nelle corse automobilistiche.
La realizzazione della vettura fu affidata ad una ditta italiana, la De Tomaso, e la vettura fu presentata nella primavera del 1971.
Lo staff tecnico era diretto da Giampaolo Dallara che realizzò una telaio monoscocca, mentre il motore era un V8 Ford Cleveland 351 di 5763 cm3 (equivalente a 351 cubi pollici) dotato di un grosso carburatore Holley e di un cambio ZF a 5 marce, dando una potenza di 330 cv.
Dopo il 1974 gli stabilimenti in Nord America della Ford cessarono la produzione del motore Cleveland 351, quindi De Tomaso utilizzò dapprima tutti i motori rimasti in stock negli Stati Uniti e in Australia dove rimasero in produzione e in stock fino al 1986, anno in cui il motore fu sostituito con il più giovane Windsor 351 prodotto negli Stati Uniti.
La prima serie della Pantera fu prodotta fino al 1990 in 7258 unità con l'80% della sua produzione venduta negli Stati Uniti.
Una seconda edizione della vettura venne realizzata nel 1991, basata su un restyling realizzato da Marcello Gandini e sull'utilizzo di un nuovo motore V8 da 4942 cm3 e 305 cv. La nuova vettura venne prodotta in 41 esemplari solo fino al 1993.
Modello da competizione
Nel 1971 Alejandro De Tomaso costruì una versione da corsa della vettura per competere con Ferrari, Porsche e Chevrolet Corvette nel nuovo Gruppo 4 FIA e venne realizzato un numero ristretto di vetture: all'inizio sei Pantera GT4, omologate da strada e, subito dopo, otto Pantera Gruppo 4, solo per uso agonistico. Le vetture presentavano piccole differenze tra loro e furono prodotte dal 12 dicembre 1971 (telaio #2263) al 22 dicembre 1972 (telaio #2874). Le quattordici vetture sono state vendute a team e piloti privati come AndrèWicky Racing, Herbert Muller, Vincenzo "Pooky" Cazzago, Aldo "Alval" Valtellina e i concessionari De Tomaso per Spagna (Escuderia Montjuich), Francia (Franco-Britannica) e Belgio (Claude Dubois).
Tecnica
La base di partenza per la vettura da competizione fu il telaio Tipo 874A che fu alleggerito attraverso un grosso lavoro di perforazione delle lamiere. Furono applicate particolari sospensioni ridotte con varie possibilità di regolazione, nuove barre antirollio e ammortizzatori regolabili Köni; lo sterzo era più diretto, i freni a disco maggiorati e ventilati prodotti dalla Lockheed, due serbatoi di carburante da 60 litri ciascuno e ruote Campagnolo in magnesio da 15 pollici di diametro con larghezza di 10" anteriore e 14" posteriore per cui fu necessaria una modifica della asola degli ammortizzatori e l'applicazione di bombature esterne applicate con rivetti.
La carrozzeria originale in acciaio era priva di paraurti, trattamento antiruggine e insonorizzazione acustica. Cofani e portiere erano in lega leggera, mentre negli interni c'erano il cruscotto, il sedile racing, un volante più piccolo e il rollbar. Tale lavoro aveva ridotto il peso della vettura fino a circa 1100 kg, mettendo in allarme le altre concorrenti e spingendo la Porsche a fare pressioni sulla FIA per imporre un peso minimo per le vetture GT4 di 1250 kg.
Motore
All'inizio la fabbrica ordinò una piccola serie di motori Ford Boss 351 elaborati da Bud Moore con alberi a camme e molle speciali, valvole in titanio, pistoni da corsa e coppa dell'olio maggiorata, mentre l'albero motore e le bielle erano originali. La cilindrata era di 5763 cm3 identica al motore normale mentre la compressione era aumentata a 12.0:1 e il carburatore era un quadricorpo Holley Racing 1150 CFM, la frizione era monodisco rinforzata e il cambio un ZF a cinque marce. I primi motori erogavano 440 CV a 7000 giri, poi portati a 470 CV per la 24 Ore di Le Mans 1972, permettendo alla vettura di raggiungere i 290 km/h sulla Hunaudières.
Per la stagione 1973 la fabbrica produsse in proprio i motori da competizione, dotandoli di lubrificazione a carter secco e quattro doppi carburatori Weber 48 IDO, teste lavorate (mantenendo la compressione a 12,0:1) e un albero a camme, albero motore e bielle specifici da competizione più un nuovo sistema di scarico. Il risultato fu un aumento della potenza a 490 CV a 7000 giri/minuto che richiese l'utilizzo di un cambio ZF rinforzato.
Attività agonistica
Il primo evento a cui la Pantera Gruppo 4 prese parte fu la pre-prova della 24 Ore di Le Mans 1972, dove Herbert Muller e Mike Parkes furono quinti assoluti e migliori della loro classe con la vettura iscritta dalla Escuderia Montjuich. Il vero debutto in una gara fu nell'aprile del 1972 al secondo round della stagione di apertura del FIA European Trophy for Grand Touring Cars, dove tre vetture (telaio #2824, #2263 e #2343) corsero l'Euro GT GrandPrix di Parigi sul circuito di Monthlery ottenendo il secondo posto con Jean-Marie Jacquemine, iscritto dal team di Claude Dubois, la tredicesima posizione e un ritiro per rottura del motore. Durante la stagione la vettura vinse la sua classe nella 1000 km di Monza (telaio #2342), di Spa (telaio #2860) e di Zeltweg (telaio #2861), valide per il Campionato Mondiale Costruttori. L'ultima gara dell'anno fu a Nivelles, prova del Campionato Europeo GT, dove vinse (telaio #2859).
La casa preparò due vetture per la stagione 1973: una per le prime gare (telaio #2872) e una seconda come vettura “ufficiale” (telaio #2873), venduta al Jolly Club e gestita direttamente dalla De Tomaso. Al volante c'era il pilota ufficiale Mario Casoni. Le vetture avevano motori più potenti e furono iscritte alle prime due prove del Campionato Europeo GT guidate da Mike Parkes (#2872) e Mario Casoni (#2873) a Imola e Nivelles. A Imola Parkes fece la pole e fu vincitore assoluto mentre Casoni non partì per problemi al motore. A Nivelles Parkes fece nuovamente la pole ma si ritirò in gara per un problema alle gomme mentre Casoni di nuovo non partì per problemi elettrici. Dopo questa gara la casa vendette la #2872 ad Andrè Wicky Racing che la iscrisse al terzo round del Campionato Europeo GT ad Hockenheim per Clay Regazzoni, mentre Casoni fu iscritto come di consueto dal Jolly Club con la sua #2873. Regazzoni vinse sia gara 1 che gara 2 mentre Casoni si piazzò quinto in gara 1 e si ritirò in gara 2. Dopo aver ottenuto la pole alla Coppa Intereuropa – 6 Ore di Monza insieme a Pino Pica, Casoni vinse due prove del Campionato Italiano GT sul circuito di Casale e, infine, venne iscritto alla 1a edizione del Giro automobilistico d'Italia con Raffaele Minganti come navigatore. Risultarono vincitori assoluti in quella che all'epoca fu la corsa su strada più importante d'Italia, dopo la Mille Miglia.
Negli anni successivi le Pantera Gruppo 4 furono iscritte a diverse gare da team privati che ottennero risultati interessanti ma mai vittorie di rilievo e, nel 1976, alcune delle vetture vennero convertite secondo le nuove specifiche del Gruppo 5, conferendo alla vettura una nuova vita di gare e vittorie.
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