Le Mans Classic 2025

Anche quest’anno con l’arrivo del mese di luglio, parte il tempo della Le Mans Classic, quest’anno per la prima volta senza il supporto anche parziale, come è avvenuto negli ultimi anni, di Patrick Peter.

L’arrivo di ACO nella totale proprietà di Le Mans Classic e di tutto il gruppo Peter Auto porterà sicuramente un rinnovamento globale sia a livello di regolamenti sia, e lo vedremo già dall’anno prossimo, a livello di tempistica dal momento che dal 2026 Le Mans Classic avrà cadenza annuale e non più biennale.

A questo cambiamento corrisponderà una rotazione dei periodi delle auto per cui ai plateau aperti alle vetture più datate si alterneranno plateau composti da auto più giovani e recenti.

L’evento è sempre semplicemente meraviglioso, perché parliamo di una manifestazione che convoglia oltre 400 auto in quello che è il tempio storico delle corse automobilistiche.

Difficile elencarle tutte o anche semplicemente indicare una piuttosto che un’altra, ma vedere muoversi attraverso il paddock diverse Ferrari 512 M e Porsche 917, Ford GT40 nelle varie configurazioni, passando dalla piccola Saab 850 alla mastodontica Cunningham Monster, è sempre qualcosa di irripetibile.

Tra i pochi equipaggi italiani presenti, spicca il presidente dell’ASI Alberto Scuro, in forma strettamente personale, che ha partecipato con la sua Jaguar E Type Lightweight del 1964 condivisa con Alex De Angelis e Pietro Silva.

Le gare come sempre sono state avvincenti e combattute: i piloti ancora una volta si sono dimenticati di essere al volante di preziosi pezzi da collezione, ma hanno ridato a questi gioielli la loro essenza vitale, cioè la competizione. Nella prima gara del Plateau 4 abbiamo assistito ad una battaglia al cardiopalma tra le due Ford GT40 guidate da Maxwell Lynn e Felix Brittmayer, che alla fine vincerà con un vantaggio di 0.4” sul rivale.

Entrambi figli di due noti collezionisti piloti, hanno fatto rivivere le epiche battaglie che queste macchine hanno fatto negli anni 60 dimostrando che una nuova generazione di piloti collezionisti giovani è già pronta a mantenere vivo il mito di queste auto.

Le gare come di consuetudine si sono susseguite per tutto l’arco delle 24 ore nel corso delle quali i piloti hanno dovuto correre col sole e la pioggia, con la luce ed il buio soprattutto nel lunghissimo rettilineo delle Hunaidieres.

Inoltre le corse della mattina hanno visto un vero e proprio acquazzone abbattersi sul circuito tanto che diverse gare sono state sospese con la bandiera rossa, perché la pista era inondata d’acqua.

Quindi appuntamento già al 2026 dove nuovi regolamenti renderanno questo appuntamento ancora più imperdibile e iconico.

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